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Boro bifosfonati e osteoporosi

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Boro bifosfonati e osteoporosi
 
 
L’osteoporosi è una perdita della matrice delle ossa, proteine, e di minerali, calcio, che comporta una modifica della struttura dell’osso portando ad un aumento della fragilità e, di conseguenza, delle fratture.
 
L’osso è una struttura dinamica, costituita da osteoclasti, il cui compito è eliminare il tessuto osseo vecchio, ed osteoblasti che invece producono nuovo tessuto osseo.
 
Per curare l’osteoporosi si usano principalmente una classe di farmaci identificati come bifosfonati.
 
Servono ad arrestare l’eliminazione del vecchio tessuto osseo.
 
Gli studi pubblicati, la maggior parte supportati da aziende farmaceutiche, hanno l’obiettivo di dimostrare che i bifosfonati sono utili per arrestare la progressione della osteoporosi e portare ad una regressione.
 
Come funzionano questi farmaci?
 
La funzione principale è quella di evitare che gli osteoclasti, che eliminano il tessuto osseo vecchio, smettano di eliminare il tessuto osseo vecchio.
 
I bifosfonati causano la morte degli osteoclasti.
 
Così facendo il tessuto osseo continua a svolgere la sua funzione: con gli osteoblasti, che sono ancora funzionanti, costruisce nuovo tessuto osseo sulle ossa vecchie.
 
Così facendo il tessuto osseo vecchio diventa più delicato e fragile come il vetro.
 
I farmaci, che bloccano un meccanismo fisiologico, portano a fratture ossee in posti strani dove le ossa non si dovrebbero fratturare, ad esempio nel mezzo della coscia.
 
Uno studio finlandese riporta che, assumendo i bifosfonati, si hanno 90 volte più probabilità di avere una di queste fratture “strane”.
 
Incidence And Bone Biopsy Findings of Atypical Femoral Fractures.
J Bone Miner Metab. 2013;31(5):585-94
 
I bifosfonati portano con una certa frequenza (tra 1 e 10% delle persone che li assumono) anche a:
 
cefalea, capogiri, vertigini, dolore addominale, dispepsia, stitichezza, diarrea, flatulenza, ulcera esofagea, disfagia, distensione addominale, rigurgito acido, alopecia, prurito, dolore muscoloscheletrico (ossa, muscoli o articolazioni) che in alcuni casi è grave, gonfiore alle articolazioni, astenia, edema periferico.
 
Gli effetti li trovate elencati in qualsiasi foglietto illustrativo che accompagna i farmaci.
 
Cosa fare per evitare l’osteoporosi?
 
-esporsi al sole (senza creme di protezione)
-assumere vitamina K2
-stressare le ossa con esercizio fisico
 
Una citazione a parte per il boro.
 
Una sua integrazione, visto che siamo tutti carenti, porta alla crescita di nuovo tessuto osseo, normalizza gli estrogeni in menopausa (soprattutto il 17-beta-estradiolo), aumenta il testosterone, azioni ormonali che evitano di finire in osteoporosi.
 
Il boro funziona anche come regolatore delle membrane cellulari equilibrando i movimenti di magnesio e calcio.
 
Chi soffre di osteoporosi dispone già di calcio, che però è immagazzinato all’interno dei tessuti molli, arterie, cervello, muscoli (crampi).
 
Integrando il boro, il calcio abbandona i tessuti molli e si dirige alle ossa.
 
Il magnesio contribuisce ad aumentare la densità ossea.
 
Circa il 60% del magnesio presente nel corpo si trova nelle ossa e aiuta ad utilizzare il calcio.
 
Il boro aiuta il corpo a trattenere più calcio e magnesio perché riduce la quantità che viene eliminata attraverso l'urina
𝓒𝓱𝓮 𝓲𝓵 𝓫𝓵𝓾 𝓼𝓲𝓪 𝓬𝓸𝓷 𝓽𝓮

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Fabrizio Renzoni osteopata D.O.m.R.O.I. Tessera n. 4727

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